Il difetto di discrezione di giudizio ricomprende tutte le forme gravi di nevrosi (ad es. isterismo, nevrastenia, psiconevrosi ossessiva, nevrosi di ansia o di angoscia, etc.; caratteristica comune sono gli stati d’ansia), e di psicopatie (ad es. gli ipertimici, i depressivi, gli insicuri, i fanatici, gli ambiziosi, gli immaturi affettivamente o psichicamente, gli instabili, etc.).
Non sono, quindi, delle vere e proprie malattie come nei casi di mancanza di sufficiente uso di ragione. In tali circostanze, infatti, il soggetto è cosciente del proprio stato e non perde la razionalità necessaria.
Tali individui, pur potendo essere consapevoli dell’atto (matrimonio) che compiono, e pur potendolo volere, non sono, però, sempre in grado di assumersi le responsabilità che ne derivano.
È quindi necessaria, per dare un valido consenso, la maturità di giudizio capace di soppesare e ponderare concretamente i doveri e i diritti (matrimoniali), da assumersi per tutta la vita.
La capacità consensuale può essere compromessa anche nei casi di tossicodipendenza e/o alcoolismo (sia acuto che cronico).
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