Tribunale di Ivrea: legittimità del rifiuto di sottoscrivere il consenso informato
In questa sede ci eravamo già occupati di un provvedimento con il quale un Tribunale (nella fattispecie quello di Firenze) aveva riconosciuto il diritto al risarcimento del danno ad un lavoratore a cui illegittimamente era stato richiesto il lasciapassare sanitario per svolgere la propria attività lavorativa.
Qualche giorno fa, la sezione Lavoro del Tribunale di Ivrea ha emesso una sentenza con la quale ha accolto le richieste di una infermiera over50 che nonostante nel settembre del 2021 si fosse recata all’hub vaccinale per vaccinarsi, non veniva vaccinata dal medico vaccinatore perchè si era rifiutata di firmare il consenso informato.
L’infermiera, appunto perché categoria obbligata per legge al vaccino, giustamente non riteneva di dover firmare il consenso informato e ciò anche per non esonerare lo Stato Italiano dalla responsabilità derivante da eventuali danni causati dalla vaccinazione, ma il datore di lavoro la sospendeva, lasciandola a casa senza stipendio, nonostante, ex art. 4 del D.L. 44/21, avesse la possibilità di ricollocarla.
Il Tribunale di Ivrea accogliendo il ricorso, ha condannato l’ASL To4 a pagare all’infermiera ricorrente le retribuzioni maturate e non percepite dalla data della sospensione a quella della effettiva riammissione in servizio e anche a rifonderle le spese legali.
Qui di seguito il provvedimento citato, per le cui motivazioni si dovranno attendere 60 giorni
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